Per contattare Giacomo:
Come fare a essere
legare la vita. esistere.
Non aspetterò che di trasformarmi,
io rinascerò di nuovo
(Giacomo 1995)
LE MANI DI MIA MADRE
Mani giovani, forti,
flessuose e snelle,
mani belle e curate,
da vetrina e da carta patinata
mani tutte uguali e senza data,
mani ...
Non riconosco fra queste
le mani di mia madre,
di fatica gonfie, dita
segnate da infinite notti
su sete e velluti e lane pregiate
e lini d’arcobaleno
cui davano forme d’artista,
mani ruvide e stanche
poggiate sulle anche
doloranti di pavimenti lustri
e di camicie inamidate e
di lenzuola al sole,
mani che non raccolgono mughetti
e viole, mani senza sosta
nodose, datate, mani trasformiste, vellutate
nella carezza della sera,
spontanee negli abbracci
e senza lacci,
mani dure nel rimprovero
e sorridenti specchi
del suo sguardo su di me.
Mani che sanno parlare
le parole operose di un amore
mai stanco,
di orpelli prive e mai spoglie,
mani piene di sogni e di chimere,
mani sincere,
mani ... rassicuranti e vere.
Giacomo 24 agosto 2008
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LE MANI DI MIA MADRE
XXVI Premio Mondiale di Poesia
“NOSSIDE” 2010
Menzione
Reggio Calabria Novembre 2010
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